Helleborus niger L.

(Da: it.wikipedia.org)
Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)
Classe: Magnoliopsida Brongn. (1843)
Ordine: Ranunculales Juss. ex Bercht. & Presl J. (1820)
Famiglia: Ranunculaceae Juss., 1789
Genere: Helleborus L.
Italiano: Elleboro nero, Rosa di Natale
English: Stinking hellebore, Black hellebore, Christmas rose, Winter rose
Français: Rose de Noël
Deutsch: Chrisrose
Español: Eléboro negro
Descrizione
Sono piante velenose in quanto contengono “elleborina” e altre sostanze alcaloidi tossiche e velenose (come del resto buona parte delle Ranunculaceae). Se ingerite in quantità possono provocare vomito, diarrea e arresto cardiaco (contengono glicosidi cardiaci). Il veleno può essere assorbito anche attraverso la pelle. Nella medicina popolare alcune parti di questa pianta vengono usate come diuretiche (facilita il rilascio dell'urina), emetiche (utile in caso di avvelenamento in quanto provoca il vomito), cardiotoniche (regolano la frequenza cardiaca) e purganti. L'Elleboro bianco è utilizzato anche nel trattamento delle emicranie e disturbi psichici. Data l'alta tossicità della pianta (si rischia di morire anche in pochi minuti!) ora in medicina popolare non è più usato. La denominazione del genere Helleborus è stata attribuita dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 - Parigi, 28 dicembre 1708) ed è stata formata (a quanto pare) dall'unione di due parole greche (elein = ferire e bora = alimentare) il cui significato finale è "pietanza, nutrimento o cibo mortale". Altre etimologie sembrerebbero far riferimento ad una antica città greca famosa per curare la pazzia con una pianta di questo genere. Il nome specifico niger (= nero, scuro) fa riferimento al colore del rizoma. Il binomio scientifico attualmente accettato è stato proposto da Carl von Linné (1707 - 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753. Sono piante erbacee la cui altezza totale varia da 15 a 30 cm. La forma biologica di questa pianta è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Tutta la pianta ha un debole odore acre. Pianta erbacea perenne, rizomatosa, dai grandi fiori bianchi, che fiorisce a inizio inverno (Dicembre).
Diffusione
In Italia l'Elleboro bianco è presente nelle Alpi, dal Piemonte al Friuli-Venezia Giulia. Si trova anche in Austria, Slovenia e nelle Alpi Dinariche. Le segnalazioni per l'Appennino sono molto probabilmente erronee, forse per confusione con Helleborus foetidus o con specie del gruppo di Helleborus viridis. L'habitat tipico di questa pianta sono i boschi (sottoboschi di pinete - Pino silvestre e Pino nero e faggete), le boscaglie (gineprai) e le macchie delle zone montane; ma anche boschi sub-mediterranei a carpino nero Ostrya carpinifolia. Il substrato preferito è calcareo con pH basico-neutro, con terreno a medi valori nutrizionali e a regime secco. Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 300 fino 1000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano.
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Data: 26/01/2007
Emissione: Fiori Stato: Austria |
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Stato: San Marino |
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Stato: Guernsey |
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Stato: Switzerland |
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Stato: Sweden |
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Data: 07/06/2012
Emissione: Fiori Stato: Bosnia and Herzegovina Nota: Emesso in foglietto di 10 v. diversi |
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Data: 07/06/2012
Emissione: Fiori Stato: Bosnia and Herzegovina Nota: Emesso in foglietto di 10 v. diversi |
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